L’influenza del gaming sulla moda e i prodotti di consumo

Per comprendere le ragioni per cui la moda sta compiendo passi decisi verso il mondo della moda è bene partire dai numeri. Secondo i report di mercato prodotti da Newzoo, il mercato globale dei videogiochi è destinato a valere circa 218 miliardi di dollari nel 2024, sancendo un aumento annuo medio di circa 9 punti percentuali. È bene specificare che l’universo del gaming include elementi anche molto diversi tra loro: si passa dai titoli usciti per le console a quelli fruibili completamente online, senza dimenticare il comparto dei  giochi da casinò nel digitale. Le ricerche condotte da Consumer Insight di Altagamma-Bcg certificano come il gaming può essere considerato a tutti gli effetti uno strumento di marketing. Sono essenzialmente due i paesi che trainano questa crescita e rappresentano buona parte del mercato dei fruitori: Cina da un lato (dove risiede il 25,9% dei giocatori totali) e Stati Uniti dall’altro (dove si trova il 24,2%). Oltre ad essere leader di questa speciale classifica, sono anche i paesi che trainano il mercato del lusso, ed ecco perciò spiegato l’interesse del mondo della moda e dei grandi brand verso questo settore.

Questa commistione tra due mondi apparentemente lontanissimi avviene attraverso diverse metodologie. Il primo marchio a sperimentare questo legame è stato Chanel, nell’ormai lontano 2018, e poco tempo più tardi è stata la volta di Hermès. Il noto brand parigino ha scelto la Cina come tester e ha rilasciato alcuni videogiochi a tema Chanel all’interno di alcune boutique nelle principali città cinesi. Hermès ha invece scelto WeChat come canale preferenziale, trasportando tutto sul mondo dell’online: nello specifico, la maison francese ha dato vita ad un gioco a tema ippica. Da quel momento in avanti, tutti i principali marchi del lusso e le firme di abbigliamento sportivo più noto si sono avvicinate a questo mondo.

Alcuni stilisti hanno scelto invece di firmare personalmente alcuni skin dei più noti giochi di ruolo, termine specifico che va a delineare l’abbigliamento di un personaggio all’interno del gioco. Louis Vuitton ha collaborato con League of Legends, Valentino e Prada hanno firmato diversi capi per Animal Crossing ad esempio, il celebre titolo targato Nintendo. Può però anche accadere l’esatto contrario: vale a dire partire dal videogioco per firmare capsule dedicate a quel titolo e vendute al grande pubblico. L’esempio più noto è probabilmente Moschino che ha creato una linea d’abbigliamento ispirandosi a The Sims, uno dei videogiochi più venduti nella storia.

È probabilmente Fornite il luogo dove per eccellenza si ritrova una grande sinergia tra videogioco e moda. Questo titolo non è ormai più considerato solo un semplice gioco ma una vera e propria piattaforma capace di intrattenere il pubblico e all’interno di questo si notano sempre più spesso le pubblicità e le attività ad esso connesse. Si passa dal concerto di Travis Scott (capace di generare più di 12 milioni di partecipanti in simultanea, escludendo perciò tutti i contenitori terzi come Twitch e Youtube, che permettevano di assistere alla diretta) alla collaborazione con brand come Nike, in questo caso sponsor dell’evento e capace di vendere in diretta i propri capi.

Articolo scritto da Redazione PinkItalia