Donne sulla rampa di lancio: il match di Dorina Bianchi fra bravura e bellezza

Dorina Bianchi fra bravura e bellezza

Occhi magnetici, sorriso enigmatico, classe innata: sarà un caso, ma ogni volta che Dorina Bianchi attraversa il Transatlantico sembra involontariamente evocare l’attraversata del Mar Rosso da parte di Mosé, con due ali di deputati, giornalisti e portaborse a seguirla con una pavloviana alzata di sguardi.

Dorina Bianchi fra bravura e bellezza

Neuro radiologa, nata a Pisa ma calabrese doc, fa parte di diritto della ristretta schiera delle parlamentari “faccia d’angelo” ( Annagrazia Calabria, Maria Elena Boschi, Marianna Madia, Gabriella Giammanco, Marta Grande, Francesca Puglisi) tanto da mettere seriamente a confronto le conclusioni sulla bellezza di un filosofo dello spessore di David Hume: “La bellezza esiste nella mente di chi la contempla” e di uno scrittore come Stendhal: “La bellezza non è che una promessa di felicità”…

Una bellezza non ostentata, mai e sopra le righe e che tuttavia, spesso, le fa correre il rischio di essere politicamente sottovalutata.

Dorina Bianchi fra bravura e bellezza

 

Contemplata da tutte le classifiche sulle miss Parlamento, Dorina Bianchi esplica infatti un impegno politico che, con un indice di produttività pari al 253,4% la pone al 33° posto nella classifica fra i deputati più attivi e le fa superare, in qualità e costanza, perfino l’impatto dell’aspetto fisico.

Un impegno incentrato, intanto, sulle battaglie per la bonifica ambientale e lo smantellamento dell’amianto in particolare nelle scuole e sui traghetti e contemporaneamente sulla sanità, il lavoro e le riforme costituzionali.

Come dire che la bellezza conta, e molto, ma per i bilanci positivi sono essenziali i fatti e la qualità delle iniziative.

Articolo scritto da Redazione PinkItalia