Made in Italy: parla Jerry Tommolini, guru del beachwear con Pin-Up Stars

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Jerry Tommolini

Jerry Tommolini  è il Direttore Creativo di Pin-Up Stars che rappresenta una vera rivoluzione nel settore beachwear. Americano trapiantato a Bologna, Jerry si definisce “designer d’istinto”, il suo brand affonda le radici nel know-how della tradizione artigianale del Made in Italy e sviluppa subito la sua identità con l’utilizzo di nuove tecnologie e la costante ricerca sui materiali. Ama le donne e di quelle curvi dice “le donne con più curve sono quelle che in realtà sono più in forma nella testa grazie alla loro grinta e alla loro sicurezza nel portare le loro rotondità”.

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Jerry Tommolini: metà italiano, metà americano approda a Bologna nel 1995 e crea Pin-Up Stars. Cosa rappresenta per lei la città di Bologna?

Bologna rappresenta ormai la mia città. In realtà vivo qui già da 30 anni. Sono infatti venuto a Bologna per lavorare per un altro marchio di costumi da bagno e poi ho messo su una mia azienda di costumi. Dal punto di vista professionale Bologna è diventata la mia città perchè è anche un polo di produzione nell’ambito del beachwear italiano d’alta gamma. Dal punto di vista personale invece Bologna è la mia casa, la mia vita, qui ho tutti i miei amici e sono cresciuto qui praticamente.

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La cifra distintiva del suo Brand è un prodotto Made in Italy ideato e finalizzato esclusivamente da lei. La Sua azienda come è riuscita a non farsi sopraffare dalla crisi?

La ricetta è quella classica: abbiamo puntato sul made in Italy e in particolare sul made in Bologna. Perchè il made in Italy, non significa solo il cucire in Italia, vuol dire eleganza, “know-how”, ossia tutte quelle cose che un cinese quando vuole copiare prima si chiede come ha fatto l’italiano a pensarlo.

Dal 2010 ad oggi il nostro fatturato sta aumentando tra il 30 e il 40%, quindi credo che il fatto di poter realizzare quello che pensiamo sia la ricetta vincente.

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Prima di Pin-Up nessuno aveva ricamato su un costume da bagno. Quale sarà la sua prossima sfida?

In sè e per sè il nostro elemento distintivo è rappresentato dai ricami. Prima venivano realizzati con fili e lustrini, oggi ci sono intrecci elaborati e elementi wild, che somigliano un po’ a i costumi strappati di Jane. C’è stata quindi un’evoluzione nei ricami e nelle lavorazioni. Ora stiamo puntando molto sulle stampe tridimensionali che producono effetti ottici. Sono modellanti e aiutano a valorizzare i punti forti e a camuffare le imperfezioni.

 

Boschi. Mogherini, Pinotti. Che tipo di costume farebbe indossare a ciascuno di questi Ministri?

Sicuramente metterei tutte e tre in righe bianche e nere come galeotti! Scherzi a parte essendo dei Ministri consiglierei dei costumi più casti e sobri, magari interi…

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Recentemente in Inghilterra ci sono state polemiche circa una pubblicità che chiedeva alle donne se fossero pronte alla prova costume. Ma se una non è poi così in forma, pensa che possa comunque indossare le sue creazioni? Quale modello e stampa consiglierebbe?

Ora c’è la tendenza verso il curvy e le forme morbide. Ci sono due concezioni di donne: quelle in forma e quelle più formose, io preferisco decisamente le seconde.

I nostri costumi non sono per donne magre, forse utilizziamo quelle per una questione di immagine ma in realtà, i nostri modelli hanno una vestibilità per tutti i tipi di donne. Grazie ai nostri costumi a stampe aiutiamo le donne a valorizzarsi. Bologna in passato è stato un centro di modelliste e bustaie specializzate nel contenere le forme, le donne con più curve sono quelle che in realtà sono più in forma nella testa grazie alla loro grinta e alla loro sicurezza nel portare le loro rotondità.

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Lei è oramai Bolognese. In America c’è la possibilità che una donna diventi Presidente. In Italia chi sceglierebbe come Presidente del Consiglio Donna?

L’Italia non ha bisogno di grandi capacità, quanto piuttosto di onestà e di pulizia. Non sceglierei nessuna delle donne che già fa politica ma una persona estranea di buon senso e di grande onestà e incorruttibilità. Ma se proprio dovessi scegliere, vorrei una donna dalla forte personalità che faccia parte del Movimento 5 Stelle come Daniela Aiuto portavoce del Movimento 5 Stelle al Parlamento Europeo.

La politica in Italia è davvero imbarazzante. Ormai tutti la pensano come me. Noi imprenditori non chiediamo nulla alla politica basta che ci permettano di lavorare in pace e ci garantiscano un minimo di servizi e di giustizia, se un’azienda deve aver paura della giustizia siamo rovinati! I carabinieri devono fare i carabinieri, i giudici devono fare i giudici, l’esattore delle tasse deve fare l’esattore delle tasse. Siamo nella baraonda!

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Lei lavora per le donne. Quale rapporto ha in realtà con il gentil sesso?

Io sono uno stilista che adora le donne, attualmente convivo con una donna siamo praticamente quasi sposati.  Sono forse uno dei pochi stilisti ad essere eterosessuale. Lavoro in un ambiente prettamente femminile perchè credo che le donne siano molto più efficienti.
Una domanda indiscreta: cosa non manca mai invece nel suo armadio?

Le camicie floreali
Quale è la Show Girl italiana davvero incarna l’ideale di Pin Up? Belén Rodriguez o Elena Santarelli? E all’estero chi vorrebbe vestire con i suoi costumi ed abiti?

Sia Belén che Elena sono state nostre testimonial e quindi entrambe incarnano il nostro ideale di donna Pin Up ma a livello internazionale vorrei vestire Beyoncè

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Jerry Tommolini con Bélen

by Luisa Vittoria Amen e Lucia Pioppi

Articolo scritto da Luisa Vittoria Amen