Il metodo Charmat e il metodo Classico: qual è la differenza?

Nel mondo della vinificazione esistono molti metodi per ottenere carattere e stile nel vino. Sia il metodo Classico che quello Charmat sono comunemente utilizzati per la produzione di spumanti, ma qual è la differenza tra i due? La differenza principale tra le due tecniche è che una è più lunga dell’altra. Il metodo alternativo “Charmat” è stato inventato per aiutare i piccoli produttori a creare spumanti di qualità in tempi più brevi e quindi anche i costi risultano inferiori. Come suggerisce il nome, è stato ideato dal vinaio Charmat nella Francia del XIX secolo e la sua invenzione è diventata nota come “metodo Charmat” dal nome del suo inventore. Il metodo Classico, invece, esiste da centinaia di anni e richiede un investimento più consistente.

Che cos’è il metodo Classico?

Il metodo Classico è il procedimento tradizionale per la produzione di spumante, che prevede l’aggiunta di un lievito al vino fermo. L’uva viene fatta fermentare fino a quando non ha quasi terminato il suo processo naturale e l’acido carbonico che si accumula all’interno del vino funge da fonte di anidride carbonica. L’enologo attende quindi che le bollicine inizino a formarsi e arresta il processo di fermentazione aggiungendo uno speciale enzima chiamato “arrestatore”. Se le bollicine si formano troppo presto, saranno grandi e faranno sembrare il vino meno fresco; se si lascia che si formino troppo tardi, le bollicine saranno molto piccole e il vino sembrerà piatto. Il metodo Classico è un processo più laborioso rispetto al metodo Charmat, ma produce anche un vino più strutturato, più complesso e notevolmente più alcolico. È un metodo utilizzato quasi esclusivamente per la produzione di vini fermi che saranno invecchiati in bottiglia per molti anni.

Che cos’è il metodo Charmat?

Il metodo Charmat consiste nell’aggiungere CO2 al vino bianco dolce e fermo e nel lasciarlo fermentare in vasche, contenitori o tini. È un processo utilizzato per la produzione di spumanti e si ottiene aggiungendo un lievito a succo d’uva, acqua e zucchero. Il lievito viene lasciato prosperare su questa soluzione finché non ha trasformato tutto lo zucchero in CO2 e alcol. Nel Metodo Charmat, la CO2 viene lasciata accumulare all’interno del vino e formare le bollicine in modo naturale. Ciò si ottiene grazie all’uso di un serbatoio di fermentazione pressurizzato. Il vino viene pompato dal serbatoio di fermentazione in un grande serbatoio di vino fermo e ricco di CO2. La pressione della CO2 nel serbatoio grande mantiene il vino nel serbatoio piccolo a una pressione più elevata. Quando questo vino carico di CO2 viene messo in bottiglia, la pressione si abbassa e la CO2 viene rilasciata sotto forma di piccole bolle.

La differenza tra i due metodi: una questione di tempo

La differenza principale tra i due metodi è il tempo necessario per la produzione del vino. Con il metodo Classico, l’uva viene fatta fermentare fino al punto in cui è quasi esaurita e poi viene fatta riposare mentre la fermentazione viene fermata con l’arresto. In questo processo le bottiglie devono riposare per un periodo compreso tra 6 e 30 mesi. Il metodo Charmat, invece, prevede il pompaggio del succo dolce in un serbatoio dove viene fatto fermentare ad alta temperatura fino alla trasformazione in CO2 e alcol; la CO2 viene poi rilasciata sotto forma di bollicine. Il processo di fermentazione in questo metodo avviene tra 1 e 6 mesi, dunque in tempo molto minore rispetto alla lavorazione classica.

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Articolo scritto da Redazione PinkItalia