Impotenza erettile severa: scopri come fare

In presenza di una disfunzione erettile di grado severo, il trattamento privilegiato da adottare consiste nella protesi di pene. Stiamo parlando di una condizione a causa della quale il paziente non è in grado di raggiungere una rigidità del pene sufficiente, né con le medicine né con qualunque altra soluzione possibile: ciò, come si può facilmente intuire, va a influire in maniera negativa sulla vita sociale e di relazione del soggetto.

Che cosa succede quando si soffre di disfunzione erettile

Prima di conoscere di una protesi peniena dimensioni, caratteristiche e funzionalità, compiamo un passo indietro e analizziamo la disfunzione erettile. Il pene è formato dall’uretra, che è un condotto centrale che porta l’urina all’esterno, mentre due cilindri contengono i corpi cavernosi, un tessuto spugnoso che rende il pene rigido quando si riempie di sangue. In un uomo che soffre di disfunzione erettile, l’afflusso del sangue in queste spugne non avviene come dovrebbe; oppure accade che il sangue fuoriesca in maniera precoce. In ogni caso il risultato è un pene non rigido come il soggetto vorrebbe.

Come sono fatte le protesi di pene

Le protesi di pene non sono altro che una coppia di cilindri che prende il posto delle spugne interne al pene. Ce ne sono di due tipi, idrauliche o malleabili: le prime possono essere attivate e poi disattivate in modalità manuale, quando se ne ha la necessità, tramite un sistema idraulico che rende il pene rigido se è attivato e floscio se è disattivato; le seconde, invece, rendono il pene rigido ed eretto sempre. Vale la pena di specificare, comunque, che le protesi di pene non consentono di aumentare la lunghezza del pene, che resta uguale alla lunghezza in stiramento o, a volte, si riduce di un centimetro. I risultati estetici dell’intervento possono essere compromessi in caso di tessuti sofferenti o danneggiati: ecco perché ci potrebbe essere bisogno di una protesi di dimensioni più piccole.

Quale protesi scegliere

Abbiamo visto che sono due le tipologie di protesi a disposizione: ma come si fa a decidere qual è la più adatta? Con una protesi malleabile ci si ritrova con un pene sempre eretto e rigido, ma comunque in grado di piegarsi in tutte le direzioni e senza difficoltà di posizionamento negli indumenti intimi. Con una protesi idraulica, invece, si fa affidamento su una pompa idraulica presente all’interno dello scroto, che rende il pene eretto quando all’interno della protesi viene pompato liquido. L’effetto opposto si ottiene se la protesi viene svuotata dal liquido.

L’intervento di impianto della protesi di pene

Per una protesi malleabile l’intervento richiesto non è eccessivamente complicato, e può essere effettuato anche in anestesia locale e in forma ambulatoriale. Diverso è il discorso quando si tratta di impiantare la protesi idraulica, nel senso che questo tipo di intervento è meno semplice dal punto di vista tecnico. Una volta completato l’intervento di impianto di protesi malleabile, ai lati del pene si vedono due incisioni di circa due centimetri. Si usano punti di cute di materiale riassorbibile, destinati a cadere da soli. C’è una sola incisione cutanea, invece, con una protesi idraulica. I corpi cavernosi del pene vengono svuotati e poi sostituiti dalla protesi.

Quali sono le complicanze più comuni

L’ematoma di pene, addome, perineo o scroto costituisce una delle complicanze più comuni, insieme con l’infiammazione locale. Va comunque detto che si tratta di complicanze che non destano alcun tipo di preoccupazione, e che possono essere gestite senza difficoltà con trattamento topico e orale. Più temibile è, invece, l’erosione dell’uretra e dei corpi cavernosi, una complicanza che può anche rendere necessario l’espianto di protesi. L’incidenza dell’infezione protesica è pari a circa 1 caso su 50, e dunque si può considerare relativamente rara.

Gli effetti di una protesi malleabile

La protesi, in seguito all’intervento, conferisce rigidità al pene, che nel caso di una protesi malleabile è pronto all’uso in qualunque momento. Tale situazione non genera fastidi e non produce dolore. Non c’è alcun bisogno di prendere dimestichezza con eventuali movimenti manuali da apprendere. Non solo: non è prevista ospedalizzazione, e ciò permette tra l’altro di garantire la massima privacy e l’anonimato, condizioni che sono spesso indispensabili in situazioni di questo tipo.

Articolo scritto da Redazione PinkItalia