Terapia di coppia: come funziona

Tutto quello che bisogna sapere sulla terapia di coppia: quando si intraprende, a cosa serve, quali sono gli obiettivi

Si pensa comunemente alla “terapia di coppia” come al grande, temuto,  spettro che si profila all’orizzonte di una relazione diventata problematica. Si pensa alla terapia di coppia come all’esito doloroso di un fallimento relazionale, o di una crisi in atto. In senso più appropriato la “terapia di coppia” dovrebbe essere intesa come prezioso supporto nel corso dei passaggi evolutivi e delle svolte significative della relazione. 

L’emancipazione dalle rispettive famiglie di origine, la nascita dei figli, la scelta delle linee educative da adottare con i figli, lo scossone al sistema familiare provocato dall’ingresso dei figli  in età adolescenziale, la crisi della mezza età dei genitori, sono solo alcuni dei temi che possono essere vantaggiosamente affrontati in un consulenza di coppia -prima che diventino elementi di crisi severa.

Un rapporto sentimentale è un processo in continua evoluzione. Nel corso del cammino è molto naturale dover fronteggiare periodicamente ostacoli e difficoltà. La presenza di elementi critici non è in alcun modo sinonimo di fallimento o di rottura.

Si tratta piuttosto di insorgenze fisiologiche e naturali -connesse al trascorrere del tempo, al mutare del carattere personale e dell’equilibrio relazionale. Si tratta di elementi che  -se non fraintesi- attestano semplicemente la presenza di un legame vivo e dinamico – in cui la polemica è parte del gioco.

Quando la polemica diventa eccessiva è importante non lasciarsi travolgere. È il momento di  valutare seriamente l’opportunità di chiedere un aiuto. Ricorrere ad un terzo neutrale, in grado di fornire alla coppia gli strumenti e le motivazioni per fare del conflitto un’opportunità evolutiva.

Tra le opzioni da valutare esiste la possibilità di una consulenza personale o online (il servizio è attivo per ogni zona d’Italia) con il Centro Specialistico Terapia di Coppia a Padova del Dott. Legacci
La consulenza può avvenire direttamente nella sede dello studio oppure -e questo facilita enormemente l’accesso al servizio- tramite Skype, Zoom, Team, FaceTime e Whatsapp.

Come funziona la terapia di coppia

La terapia di coppia prevede un serie di incontri, a cadenza regolare, finalizzati all’identificazione del problema in atto e alla ricerca di soluzioni mirate, in grado di ristabilire la qualità della comunicazione e il senso di alleanza, solidarietà e intimità all’interno della coppia.

In linea generale le sedute congiunte. In casi particolari – ma non è la prassi prevalente- sono previsti incontri individuali con ciascun membro della coppia. Non vengono mai coinvolti i figli: si tratterrebbe in questo questo caso non di terapia di coppia ma di terapia familiare.

Sulla base dell’esperienza clinica alcuni psicoterapeuti rivelano che un’aspettativa segreta di ciascuno membro della coppia è quella di veder finalmente riconosciute dal terapeuta le proprie ragioni, con condanna definitiva del partner.
Non può trattarsi di questo.  Uno specialista in terapia di coppia non è un giudice. È del tutto imparziale e non prenderà mai le parti dell’uno o dell’altro partner. Avrà come compito primario quello di ristabilire una comunicazione adeguata nella relazione. E  come  compiti accessori quelli di indicare nuove linee evolutive alla coppia in crisi.

Quando è necessario ricorrere ad una terapia di coppia

Abbiamo già considerato come non si debba necessariamente attendere l’apertura conclamata della crisi. O essere ad un punto di rottura e di non ritorno. In linea generale è preferibile che la richiesta di supporto venga formulata nel momento in cui nella relazione compaiono segnali, con funzione di spia o di campanello di allarme, di “spostamento dell’equilibrio” o dell’assetto relazionale. Un intervento preventivo è quello cha maggiori probabilità di successo.

Una terapia di coppia. Anche per lasciarsi bene

Intraprendere una terapia di coppia non significa  avere la certezza che la coppia sarà “sanata”. Esistono casi particolari in cui l’esito migliore di una terapia  è l’accettazione matura e consapevole che la relazione è giunta al capolinea.

Quando è diventata eccessivamente tossica e reciprocamente distruttiva;  fonte di stress e di un alto livello di malessere psichico, emotivo e fisico per ognuno dei due partner. È il tempo in cui occorre valutare la possibilità di una separazione.

Affrontata in maniera civile e matura. Senza ricatti emotivi o finanziari. Adottando ogni misura necessaria  affinché eventuali figli non diventino parte del conflitto e non rimangano  -successivamente al crollo dell’impianto familiare- sepolti sotto le macerie.

Crisi di coppia: le cause

Le cause di una crisi relazionale possono essere molteplici. In alcuni casi sembra di poter identificare un singolo elemento scatenate. In altri si è di fronte ad elementi causali diffusi e stratificati nel tempo.

Il tradimento come causa scatenante è solo la manifestazione più eclatante. Ma rappresenta spesso solo la punta di un iceberg. Si è in presenza in molti casi di un disagio diffuso. La perdita della capacità comunicativa, il susseguirsi di piccoli e grandi conflitti quotidiani, il disaccordo sulla strada da prendere di fronte alle svolte e ai bivi cruciali dell’esistenza. Due caratteri che, originariamente affini, sono mutati nel corso del tempo.

Che nella copia esistano litigi è naturale, assodato e accettabile. È auspicabile però che a tali litigi la coppia sappia dare un valore propulsivo  e non distruttivo. È essenziale conservare una disponibilità al dialogo, un’apertura alle ragioni dell’altro, la capacità di fare autocritica. È essenziale trovare i giusti confini tra le esigenze dettate dal vincolo relazionale e le esigenze di libertà personale. È essenziale conservare amore per sé stessi e stima e apprezzamento per il partner. In assenza di tali fattori, la coppia è destinata a naufragare.

Le fasi di una crisi di coppia

Una crisi, sulla base della teoria dello psicologo britannico  John Bowlby, prevede tre step: la protesta, la disperazione e il distacco.  È nella fase del distacco emotivo che la separazione diviene possibile, e perfino auspicata. L’ideale sarebbe intervenire con una terapia di coppia prima di arrivare all’ultimo stadio.

Quali sono gli approcci migliori alla terapia di coppia?

Non esiste un modo univoco di trattare i problemi di coppia. La prassi clinica è dettata dagli specifici orientamenti teorici del terapeuta, dalla sua sensibilità personale, dall’esperienza nel settore.
È auspicabile che il terapeuta scelto abbia un’età maggiore rispetto ai propri pazienti  e un solido bagaglio teorico clinico.  

Adriano Legacci opera come terapeuta di coppia e sessuologo da oltre 35 anni anni. Ha una formazione psicoanalitica (è stato allievo di Davide Lopez, membro ordinario della British Psychoanalytical Society e della Società Psicoanalitica Italiana) ma nella prassi clinica adotta metodi e strumenti derivati dalla scuola sistemico relazionale e dall’analisi transazionale. Il Dott. Legacci ha tenuto seminari all’Università di Padova e ha anche insegnato Clinica Psicoanalitica presso il CISSPAT (Scuola di Specializzazione in Pisocterapi). È fondatore di Umaniversitas Academy e co-fondatore dell’associazione “Gli Argonauti”, Psicoanalisi e Società.

Articolo scritto da Redazione PinkItalia