#SocialCafè, la favola di Greta Pierotti
Greta Pierotti, volto Rai e icona dei piccoli, ci racconta il grande momento lavorativo che sta vivendo con ben tre programmi all’attivo su Rai YoYo. Ai social network preferisce il rapporto vis à vis, ha la passione per la recitazione, e un amore sconfinato per i bambini. Si sente pronta a diventare mamma, ma senza fretta, perché come ci confessa, prima di avere un figlio deve trovare un padre adatto al compito
- Hai solo un profilo privato Facebook. Perché questa scelta di essere così poco social?
Ho aperto il profilo Facebook anni fa, dopo avere perso il cellulare, per recuperare i contatti con le amiche. Non sono molto social perché preferisco conoscere e parlare con le persone faccia a faccia. Ma se usati con intelligenza, i social network, sono un ottimo mezzo di comunicazione
- La seconda generazione dei nativi digitali seguirà ancora i programmi TV per bambini, o fruirà solo della rete?
I bambini e i ragazzi di quest’epoca sono sì 2.0, però sono convinta che continueranno a seguire anche la TV. È impressionante vedere bimbi di quattro anni che se ne vanno in giro con l’Ipad dei genitori, con il rischio di visitare pagine web non adatte a loro
- Spesso vai in ospedale a leggere le fiabe ai bambini malati. Questo gesto ti permette di guardare all’infanzia da un altro punto di vista. Cosa porti a casa da questa esperienza?
Porto a casa una ricchezza che non ha prezzo. I bambini sono molto contenti di avere accanto a loro i personaggi che amano. Tutti dovrebbero fare una cosa del genere, soprattutto chi è impegnato nel campo dell’infanzia
- È in corso una grande stagione di Gulp Odeon, ce ne vuoi parlare?
Rispetto allo scorso anno, all’epoca in cui il programma era dedicato al backstage del palinsesto Rai, abbiamo iniziato a occuparci anche di cinema, fiction e teatro. Grazie a questa novità ci siamo trovati a contatto con molti personaggi di rilievo, come ad esempio Alessandro Siani, Stefano Accorsi, Michele Placido, Paola Cortellesi, Fabio Volo, Ambra Angiolini e Pier Francesco Favino. Abbiamo indagato sulla loro carriera, sull’infanzia che hanno vissuto e sulla nascita della loro passione per la professione. Per quanto riguarda il teatro abbiamo seguito musical di grande successo come Jesus Christ Superstar, Notre Dame De Paris, Fame e Cats. Mentre tra le fiction di Rai1 spiccano Montalbano, Un medico in famiglia e Luisa Spagnoli
- Nel 2014 sei stata ospite a Sottovoce, il famoso programma di Gigi Marzullo. Lì hai dichiarato di preferire la carriera da attrice rispetto a quella da conduttrice. La pensi ancora così?
Marzullo mi incalzava dicendo: «Perché l’attrice e non la conduttrice, qual è la differenza?». La differenza fondamentale è che l’attrice lavora sulle proprie emozioni, sulla propria psicologia e su quella del personaggio. Al momento però la recitazione è solo una passione. Inoltre, essendo molto impegnata, non avrei il tempo per andare a fare i provini. D’altronde in Gulp Odeon mi trovo benissimo con tutto il gruppo di lavoro, in particolare con il regista, con l’autore Vincenzo Vollero e con Daniela Attilini. Non sono solo bravi: sono presenti, sono umani e credono nel programma. Siamo diventati una famiglia. Anche in Buonanotte con le favole, con la mia autrice Titti Cercelletta, ho un fantastico rapporto che dura da anni. È brava ed è una persona stupenda. Ho proprio bisogno di questo, di un rapporto umano e familiare e se non lo trovo perdo proprio ogni stimolo sul lavoro
- Come fai a trovare il tempo per mantenerti così in forma nonostante l’impegno di ben tre programmi TV?
Non ho tempo per mantenermi in forma, per ora è la genetica che mi aiuta, anche se tanti amici spesso mi dicono: «Greta, devi andare in palestra perché tra qualche anno ti cadrà tutto». Anche l’alimentazione, con tutti questi spostamenti, non è proprio fantastica. Solo d’estate, quando non lavoro, riesco a dedicare un po’ di tempo a me stessa e a fare sport
- Ti senti pronta a diventare mamma?
Sono pronta per la maternità ma, come ho sempre detto, considerando che ho avuto un’infanzia molto difficile dal punto di vista familiare, prima di avere un figlio devo trovare un padre adatto al compito. È importante, più di ogni altra cosa. I rapporti possono finire, possono consolidarsi, l’amore può essere eterno come interrompersi, ma un uomo deve essere in grado di continuare a fare il padre. Ne va dell’equilibrio del bambino. Del suo futuro da adulto. Ciò che vive un bambino si ripercuote sulla sua storia futura, quindi bisogna scegliere un partner all’altezza
- Come vedi il futuro attraverso gli occhi dei bambini con i quali sei sempre in contatto?
Spero che la società cambi perché purtroppo non è per niente meritocratica. Non mi pare basata su sani principi. Quindi mi auguro che le cose siano diverse per loro. Loro sono il futuro e, per riprendere il discorso di prima sulla famiglia, anche la società, nel momento in cui l’ambiente è sano, il sistema è sano, genererà degli adulti sani. E se questo lavoro non viene svolto durante l’infanzia, i danni saranno incalcolabili. I messaggi trasmessi devono essere positivi, deve esserci una netta distinzione tra bene e male
- Hai progetti in cantiere che vuoi anticipare?
No, non ho progetti. Mi piace lavorare con i bambini, loro ti danno tutto senza chiedere nulla in cambio, quindi spero di potere continuare. Nel corso della mia vita, all’età di quattordici anni, ho insegnato anche catechismo. Mi auguro quindi di continuare a lavorare con loro, perché so di fare qualcosa di positivo per la società
- In quale fiction Rai ti piacerebbe recitare?
Don Matteo, perché sono molto religiosa! ☺
Cose da web, miti social e altre storie…
Articolo scritto da Roberto Federico Manzoni