3 miti da sfatare che riguardano i pneumatici

gomme-auto.it Esistono sui pneumatici diversi miti da sfatare: il funzionamento delle gomme montate su una vettura è spesso sconosciuto agli automobilisti e, ad eccezione di quelli più esperti, una buona parte di essi sono portati a credere a dicerie e informazioni errate che riguardano gli pneumatici, che in certi casi si radicano a tal punto da essere prese per vere. Come ci dicono gli esperti del sito gomme-auto.it si tratta, in realtà, di informazioni false che data però la loro diffusione diventano dei veri e propri miti da sfatare, anche perché saperne di più sugli pneumatici è una buona, e soprattutto utile, regola: non conoscere determinati aspetti del loro funzionamento – o addirittura essere in possesso di informazioni fuorvianti – può mettere a repentaglio la sicurezza di chi sta al volante.

Fra i miti da sfatare sugli pneumatici ce ne sono alcuni più radicati di altri, che vengono presi per buoni da tanti automobilisti ignari del fatto che le cose non stanno esattamente così.

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Il primo di questi miti riguarda il sistema che controlla la pressione delle gomme – denominato TPMS, acronimo di “Tire Pressure Monitoring System”: secondo molti, tale sistema è in grado di inviare dei segnali ogni qualvolta sia presente un’anomalia nella pressione di gonfiaggio.

In realtà, il TPMS lancia un segnale solamente in un caso, quando cioè la pressione del gonfiaggio risulta al di sotto del 25% rispetto a ciò che consiglia la casa costruttrice della vettura. C’è anche un altro caso in cui il TPMS entra in azione, nello specifico per segnalare quando la pressione si trova al di sotto di 1,5 bar in quanto una pressione inferiore a tale soglia rappresenta un pericolo e non garantisce i requisiti minimi per una guida totalmente sicura. In sostanza, il TPMS segnala al conducente l’assenza delle condizioni minime di sicurezza per quel che riguarda la pressione degli pneumatici e non è stato ideato per segnalare valori anomali, ma per invitare l’automobilista a fermarsi proprio per ragioni di sicurezza. Per controllare la pressione delle gomme, lo strumento più utile rimane il caro vecchio manometro.

  • Cambio gomme: asse anteriore o posteriore?

I miti da sfatare sui pneumatici sono numerosi in particolare quando si parla di cambio gomme e il più diffuso fra essi sostiene che, quando si cambiano solamente due pneumatici, quelli nuovi debbano essere montati sull’asse anteriore. Le cose stanno esattamente al contrario: le due gomme nuove vanno montate sull’asse posteriore al fine di incrementare l’aderenza e garantire così maggiore stabilità e sicurezza alla guida. Soprattutto nelle curve, con i pneumatici nuovi al posteriore sarà più semplice controllare la vettura rispetto a quanto accadrebbe montando le gomme all’anteriore.gomme-auto.it

Fatta chiarezza sulla pressione minima, non mancano le informazioni errate anche su quella massima: se si supera la pressione di gonfiaggio massima, secondo la convinzione di tanti automobilisti, la gomma potrebbe addirittura scoppiare. Falso: bisogna distinguere fra pressione massima e livello di pressione che potrebbe portare un pneumatico ad esplodere. Superando la pressione massima, il pneumatico non esplode affatto e quando è nuovo può essere gonfiato anche ad una pressione due volte superiore a quella massima. Con una pressione massima troppo elevata, però, si mette a rischio la tenuta della gomma che potrebbe danneggiarsi più facilmente su un fondo stradale dissestato oppure in caso di urti.

  • La pressione dei pneumatici per l’inverno

È vero che durante il periodo più freddo dell’anno i pneumatici devono avere una pressione bassa per rendere al meglio? Non proprio: una pressione bassa serve ad aumentare la superficie del pneumatico a contatto con il terreno e quindi ad incrementare il grip e ciò può essere utile quando ci si trova su una superficie ricoperta di neve fresca e di una certa consistenza; tali condizioni, però, non sono così frequenti mentre è più probabile trovarsi a guidare su superfici dalle condizioni varie, ovvero su fondo bagnato, ghiacciato o solo lievemente innevato.

In questi casi, l’aderenza ottimale è garantita soltanto dal gonfiaggio alla pressione indicata dal produttore della vettura, dunque pneumatici ad una pressione molto inferiore non garantiscono l’aderenza massima e possono quindi rappresentare un pericolo. Fra i miti da sfatare sui pneumatici e sulla loro aderenza se ne trova anche un altro: l’aderenza risulta maggiore se si montano gomme dal profilo ribassato su cerchi di dimensioni più grandi.gomme-auto.it

Il grip, in realtà, non ha molto a che fare con la differenza nel profilo del pneumatico: all’inizio il conducente avverte un’aderenza maggiore ma non si tratta di grip superiore, bensì di una risposta da parte dello sterzo più immediata. In definitiva possiamo dire che l’aderenza è addirittura inferiore e il motivo è molto semplice: un pneumatico ribassato con un cerchio di dimensioni maggiori risulta più pesante e questo porta le sospensioni a lavorare in maniera differente e nella maggior parte dei casi è più complicato tenere a contatto i pneumatici con il fondo stradale.

  • Misure e dimensioni dei pneumatici

Uno dei miti da sfatare sui pneumatici che trova maggiore diffusione riguarda le dimensioni delle gomme: è piuttosto estesa, infatti, la convinzione secondo cui pneumatici della medesima misura abbiano anche identiche dimensioni.

Le misure dei pneumatici sono riportati sulla spalla: prendendo ad esempio coperture 225/35R19, sappiamo che la prima cifra indica la larghezza, mentre la seconda il rapporto fra altezza e larghezza. In questo caso, dunque, i pneumatici contrassegnati con tale sigla avranno una larghezza di 225 millimetri e un rapporto fra altezza e larghezza del 35%; tali cifre, però, non sono precise al 100% perché anche all’interno di una determinata partita di gomme possono esserci prodotti che risultano più larghi oppure più stretti rispetto alle misure indicate, così come il rapporto fra l’altezza e la larghezza può risultare inferiore oppure superiore alla percentuale riportata.gomme-auto.it

La spiegazione è semplice: un pneumatico ad elevate prestazioni risulterà più largo poiché viene impiegato un quantitativo di gomma maggiore, mentre per un pneumatico “medio” si utilizza meno gomma – con l’obiettivo di ridurre i costi – e di conseguenza la copertura sarà di dimensioni più piccole. È facile intuire, dunque, che ci siano differenze fra pneumatici con le medesime misure in base alla destinazione di utilizzo; la diversità nelle dimensioni è data dal quantitativo di gomma impiegato per la realizzazione di un pneumatico, che è superiore per le gomme ad alte prestazioni (dunque più costose) mentre è inferiore per i pneumatici economici, naturalmente senza che ciò incida sul loro funzionamento e sulla sicurezza per chi si trova alla guida.

Articolo scritto da Redazione PinkItalia