Elisabetta Mancini dirigente Polizia: “Exploit di incidenti stradali provocati dall’uso del cellulare alla guida”

Intervista a cura di Gianfranco D’Anna
Elisabetta Mancini dirigente Polizia

“Strade cittadine e autostrade rischiano di trasformarsi in un colossale, tragico, autoscontro. Il dilagare dell’uso del telefono cellulare mentre si guida sta provocando un aumento esponenziale degli incidenti,e delle vittime.

La Polizia Stradale lancia l’allarme: “l’80% degli incidenti gravi è provocato dai telefonini”.

Basta guardarsi attorno e si assiste a casi limite e paradossali di guidatori incollati allo smartphone o intenti a chattare. “L’ultima follia è la caccia ai Pokemon o i selfie mentre si guida – sottolinea Elisabetta Mancini, Dirigente della Polizia Stradale di Roma – comportamenti che sono un po’ il “famolo strano 2.0”.

Purtroppo quello che Carlo Verdone descriveva nell’esilarante Viaggi di nozze era una situazione caricaturale e non un pericolo concreto, come sono oggi i rischi legati all’uso di cellulari e tablet in macchina.

Elisabetta Mancini, Dirigente della Polizia Stradale di Roma
Elisabetta Mancini, Dirigente della Polizia Stradale di Roma

Purtroppo il numero delle vittime sulle strade, dopo la battuta d’arresto registrata dall’Istat nel corso del 2014, con 20 deceduti in meno rispetto al 2013, è tornato a crescere. L’incidentalità rilevata nel 2015 da Polizia di Stato ed Arma dei Carabinieri ha evidenziato una preoccupante inversione di tendenza, con un aumento degli incidenti mortali del 2,5% (40 in più del 2014, da 1.587 a 1.627) e, soprattutto, delle vittime del 1,3% (22 deceduti in più, da 1.730 a 1.752).

Una delle cause, se non la principale, è la distrazione dovuta,anche e soprattutto, all’utilizzo dello smartphone. Sono, quindi, cresciute anche le sanzioni contestate: 48.524 sono le infrazioni commesse nel 2015 per il mancato utilizzo di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare, il 20,9% in più rispetto al 2014, il +32,7% nei primi sei mesi di quest’anno (rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

  • In Germania e in Svizzera è previsto il sequestro del cellulare nel caso di uso in auto e motocicli, in Italia a parte le penalizzazioni punti il telefonino al volante può rientrare nelle fattispecie dell’incidente doloso?

Non credo che quello che vediamo per strada possa rientrare in quei comportamenti che il codice penale definisce come dolosi, peraltro difficilissimi da provare in giudizio. Non c’è l’intenzione di uccidere o provocare feriti telefonando o chattando mentre si guida, neanche forse nella forma più lieve del dolo eventuale, di usare lo smartphone assumendo consapevolmente il rischio di fare del male a qualcuno. Si tratta di comportamenti colposi che si verificano per delle leggerezze (o presunte tali) che portano a delle conseguenze drammatiche. Scrivere un messaggio su whatsapp impiegando dieci secondi è come guidare bendati per almeno 300 metri in autostrada.

I tempi di reazione per chi usa un telefonino alla guida si dimezzano e poi è inutile disperarsi in caso di disgrazia, perché non si può tornare indietro.Elisabetta Mancini dirigente Polizia

  • In caso di sinistro è previsto l’incrocio dei dati temporali e telefonici per verificare se chi era al volante stesse telefonando?

Quando esiste un procedimento penale (ad es. per omicidio stradale) l’autorità giudiziaria può chiedere ai gestori telefonici i tabulati di entrata e uscita delle telefonate per ricostruire la vicenda.

  • Se dovesse chiedere una modifica all’attuale normativa, in caso di flagranza provata attraverso l’alt da parte di una pattuglia o con foto e video, come vorrebbe che fosse sanzionato il guidatore sorpreso col cellulare all’orecchio?

In realtà, credo che l’aiuto maggiore per arginare questo fenomeno, date le proporzioni, ci arriverà dalla tecnologia, che renderà più efficace anche l’applicazione delle sanzioni già esistenti.

Come è stato decisivo il tutor per la velocità, con l’abbattimento della mortalità per incidente stradale in autostrada, come fondamentale è l’etilometro per il contrasto alla guida in stato di ebbrezza, così si dovrà arrivare ad un sistema che ci consenta un controllo a tappeto e non a campione come avviene oggi.

Negli Stati Uniti stanno già sperimentando dei sistemi che consentono una verifica a valle del traffico telefonico per ricostruire la dinamica di un sinistro: ma servirebbe qualcosa a monte che, anche a livello di prevenzione, ci consentisse di arrivare prima che un incidente si sia verificato, applicando quelle odiatissime sanzioni che però servono a salvare delle vite innocenti.

 Elisabetta Mancini, Dirigente della Polizia Stradale di Roma

  • L’auricolare è diventato essenziale quanto le cintura di sicurezza?

Ne sono convinta. Con la differenza che la cintura è un sistema di sicurezza passiva che protegge il conducente e i passeggeri che l’indossano, l’auricolare o il bluetooth proteggono i pedoni, i motociclisti e tutti gli altri utenti che sono messi in pericolo dagli improvvisi cambiamenti di traiettoria, tipici di chi si distrae con il telefonino.

  • Serve più la repressione o la prevenzione: quanto sarebbe utile una campagna di sensibilizzazione attraverso slogan e sms simili a quelli della campagna contro il fumo?

Chi si occupa di sicurezza stradale sa che si tratta di un problema complesso, che non si può banalizzare pensando che ci sia un’unica soluzione miracolosa, come panacea di tutti i mali. Servono sia la prevenzione che la repressione: e, proprio come è successo per il fumo, le sanzioni aiutano,insieme alle campagne informative, a far crescere la consapevolezza dei rischi che è cultura della vita.

Proprio quest’estate la Polizia Stradale ha collaborato ad una campagna molto intelligente organizzata da ANAS “Se non rispondi non muore nessuno. Quando guidi #GuidaeBasta” a cui è abbinata anche un’app che consente di impostare il proprio cellulare sulla modalità di guida, con la possibilità di inoltrare ad un gruppo di contatti “preferiti” un messaggio per comunicare loro che ci si sta per mettere in viaggio e che per tutta la durata di tempo selezionata non sarà possibile rispondere al telefono. L’app, infatti, blocca l’accesso alle impostazioni e consente, durante la sosta, di inviare la propria posizione geografica in modo da tenere aggiornati i contatti preferiti sull’andamento del viaggio.

  • Quali iniziative sta adottando la Polizia di Stato per arginare l’utilizzazione dello smartphone mentre si è alla guida?

C’è l’aumento delle sanzioni e l’utilizzo, come sul Grande Raccordo Anulare di Roma, di macchini civili per contrastare questi comportamenti. Spesso, infatti, come nelle gag di molti comici, primo fra tutti Panariello, l’automobilista lancia il cellulare alla vista della macchina Polizia e disporre di un doppio equipaggio ci è utile per rendere più efficace il nostro intervento.

La comunicazione e l’educazione hanno poi un’importanza decisiva nella nostra cassetta degli attrezzi: quando parliamo con i ragazzi nelle scuole e facciamo vedere le immagini di incidenti, spesso mortali, riprese dalle telecamere autostradali, causati da automobilisti al telefono siamo sicuri che stiamo formando delle coscienze migliori rispetto al mondo degli adulti che offre loro di continuo cattivi esempi.

Articolo scritto da Redazione PinkItalia