Sara Barberotti, Segreteria Nazionale First Cisl: “Banche presto in mano alle donne ma a parità di salario”

Intervista a cura di Gianfranco D’Anna

Sara Barberotti Segreteria Nazionale First Cisl
Sara Barberotti Segreteria Nazionale First Cisl

Salari più bassi, prepensionamenti più numerosi. Per le donne soprattutto nel settore bancario è un rovescio della medaglia amaro e mortificante quello dell’incremento dell’occupazione femminile, rispetto a quello maschile, fotografato dagli ultimi dati Istat.

“In realtà sono aumentate soltanto le famiglie monoreddito da lavoro femminile” precisa Sara Barberotti, componente della Segreteria Nazionale della First Cisl con delega alle politiche di parità.

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Sara Barberotti, Segreteria Nazionale First Cisl
Sara Barberotti, Segreteria Nazionale First Cisl
  • Miraggio o dati Istat da interpretare riguardo alla maggiore occupazione femminile?

“Sembra ma a ben guardare non è vero. Non si è, infatti, parificata la condizione lavorativa delle donne a quella degli uomini, anzi, il gap salariale dimostra il contrario.“

  • Cosa?

“Da una parte l’occupazione femminile cresce rispetto a quella maschile per effetto delle maggiori difficoltà di alcuni settori come l’edilizia. Dall’altra una maggior ricorso al lavoro femminile è conseguenza della maggior capacità di adattamento delle donne rispetto ad alcuni mestieri, in particolare quelli legati alla cura delle persone, che invece hanno avuto spazi di incremento. Così è successo che la perdita del lavoro dell’uomo, in molte famiglie è stata compensata, per necessità, dalla ricerca di un lavoro meno qualificato da parte delle donne. Se di livellamento si tratta, dunque, si tratta di livellamento in basso e c’è poco da starne allegri.”

  • Ne sistema bancario, di cui lei si occupa più direttamente, che cosa sta succedendo? che impatto avranno sul lavoro delle donne le molte migliaia di esuberi stimati?

“Intanto va detto che il settore bancario, come molti altri, ha conosciuto un sensibile incremento dell’occupazione femminile solo a partire dagli anni ’80. Questo determina che tra i bancari più anziani le donne, che ormai sono circa il 50% della forza lavoro complessiva, siano ancora una minoranza.

Sara Barberotti, Segreteria Nazionale First Cisl
Sara Barberotti, Segreteria Nazionale First Cisl

Sino ad oggi, dunque, la maggioranza, in numeri assoluti, delle uscite con il Fondo di Solidarietà di settore ha riguardato il personale maschile. Adesso però, anche in considerazione del fatto che le donne possono beneficiare della cosiddetta opzione donna, questo rapporto è destinato a cambiare. Il “gap salariale” e il fenomeno del “tetto di cristallo” – cioè il limite invisibile oltre il quale le donne non fanno carriera – che purtroppo affliggono il settore, a mio giudizio, contribuiranno a determinare un incremento dei prepensionamenti al femminile.  Un salario più basso, infatti, comporta una penalizzazione più che proporzionalmente minore; bassi livelli di carriera comportano maggiori possibilità di disimpegno. E non è tutto.”

  • Cosa vi spettate? 

“Anche in questo caso ci viene in aiuto l’ISTAT, confermando una percezione comune a tutti noi: la parte femminile della famiglia è quella che si carica della cura dei familiari più anziani e dei più giovani e dei nipoti. Le donne, quindi, hanno una motivazione in più per liberare tempo lavorativo.

Al contempo, i vuoti contributivi o i contributi solo figurativi, conseguenza dei permessi e dei periodi di aspettativa presi proprio per far fronte agli impegni familiari, ostacolano l’accesso delle donne al Fondo di Solidarietà”.

  • E la sola controindicazione per l’accesso delle donne al Fondo?

“No, affatto. Le donne sono anche quasi la totalità dei part-time del settore, sempre perché nella loro vita si sono dovute occupare dei carichi familiari. L’accesso a trattamenti pensionistici misti fra sistema contributivo e retributivo, o addirittura interamente contributivo, le penalizza inesorabilmente. Dunque: livelli retributivi bassi per mancanza di carriera, vuoti contributivi e magari periodi di part-time fanno sì che l’assegno del fondo possa essere insufficiente, soprattutto se si tratta di donne prive di altre fonti di reddito”.

  • Nelle banche, vista la maggiore anzianità maschile, le donne si apprestano dunque a  passare in netta maggioranza?

“Sì, è possibile. Sarà compito del Sindacato negoziare modalità di lavoro che prevedano orari e luoghi flessibili, che consentano la migliore conciliazione di tempi di vita e di lavoro, presidiando che ciò non si traduca in un impoverimento professionale del lavoro bancario. Quello che si deve evitare è che l’innovazione digitale, oltre a tagliare posti di lavoro, standardizzi l’offerta e ne deprima la qualità.

Il nostro lavoro può avere un futuro se le banche sapranno riqualificarsi in termini di offerta di consulenza alla clientela e in questo le donne possono realizzare un ruolo importante. Ma sui nuovi modelli di banca siamo ancora molto indietro, nonostante il sindacato, la FIRST per prima, abbia cominciato a parlarne da anni.”

Sara Barberotti, Segreteria Nazionale First Cisl
Sara Barberotti, Segreteria Nazionale First Cisl
  • Pessimista?

“Nella nuova banca i mestieri potrebbero anche avere una remunerazione meno stabile. Si parla molto di contratti di consulenza e in Intesa San Paolo il sindacato e l’azienda hanno deciso di avviare una sperimentazione su un contratto ibrido tra lavoro dipendente e libera professione. “

  • Che impatto prevede possano avere i lavori con retribuzione variabile?

“Le donne sono adatte ad ogni lavoro in cui siano richiesti competenza, merito e capacità di relazione.”

 

COS’E’ LA FIRST CISL

Sara Barberotti Segreteria Nazionale First Cisl
Giulio Romani, Segretario Generale

First Cisl – Federazione Italiana Reti dei Servizi del Terziario – è il sindacato dei lavoratori delle banche, delle assicurazioni, della finanza, della riscossione e delle authority. Nasce nel maggio 2015 dall’unione di Fiba Cisl e DirCredito.

Il mondo – e in particolare quello del lavoro – è radicalmente cambiato negli ultimi dieci anni. Da un lato la globalizzazione economica, la deregolamentazione dei mercati, la finanza sovranazionale. Dall’altro una lenta e costante svalutazione della dimensione associativa e una cultura sempre meno consapevole della centralità del lavoro.

Nell’attuale scenario lavorativo, politico, economico e sociale è necessario un Sindacato specializzato nella tutela dei comparti professionali, capace di confrontarsi con contesti più ampi e complessi. DirCredito e Fiba Cisl, partendo da questa comune consapevolezza, convinti della necessità di un profondo rinnovamento del sindacato, hanno messo insieme le proprie storie ed esperienze per dare vita a First Cisl.

First Cisl è il sindacato nuovo, il primo a riunire e rappresentare l’intera categoria e le rispettive specificità. Con la sua forza e la sua esperienza First Cisl intende presidiare la contrattazione a ogni livello, offrire tutele personalizzate, favorire la valorizzazione delle competenze, fornire servizi dedicati. First Cisl è la nostra risposta.

Il Segretario Generale della First Cisl è Giulio Romani

 

Articolo scritto da Redazione PinkItalia