Francesca Romana Maroni, la manager italiana che promuove le eccellenze del vino

FRANCESCA ROMANA MARONI
FRANCESCA ROMANA MARONI

Sono sempre di più in Italia le donne che lavorano nel settore enologico, proprietarie di aziende vitivinicole che cercano di crescere soprattutto sul fronte della qualità o impegnate nel rilancio di aziende o di iniziative legate al wine!

I dati lo dimostrano inconfutabilmente e non è un caso che il 50 per cento delle cantine della Doc ha come titolare una donna, segnale rassicurante che perlomeno nella produzione delle eccellenze la parità è stata raggiunta. La rappresentanza in rosa riguarda tutto il settore vitivinicolo: dalla produzione alla distribuzione, passando per la degustazione, l’acquisto, gli eventi e la comunicazione specializzata di giornaliste e wine blogger. Le imprese guidate da donne insegnano che solo la passione autentica ci farà vincere la crisi economica.

Fra queste vi è Francesca Romana Maroni Amministratore Delegato e fondatrice della società che promuove iniziative e appuntamenti sulle eccellenze del vino.

Francesca Romana è infatti la sorella del noto Luca Maroni, inventore di un metodo di degustazione, analista sensoriale, enologo e autore dell’Annuario dei migliori vini italiani.

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Noi di PinkItalia l’abbiamo intervistata in occasione dell’evento romano “I migliori Vini Italiani” che si svolgerà a Roma dall’11 al 14 febbraio presso il Salone delle Fontane dove oltre all’esposizione delle migliori produzioni di vino italiano sono tanti gli appuntamenti finalizzati a promuovere e far conoscere il settore enologico.

Un’organizzazione impeccabile grazie a lei. Francesca Romana Maroni una vita impegnata nell’organizzazione di grandi eventi a livello internazionale.

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  • Il vino è donna! Le donne rappresentano infatti una realtà consolidata nella produzione e nella promozione del vino in Italia oltre che nel consumo. Questa crescita esponenziale a cosa è dovuta?

Probabilmente, in parte, alla maggiore presenza della donna nel mondo del lavoro. Così come alla sua ormai conquistata libertà nel consumo del vino. Ma ritengo sia dovuta anche alla positiva affermazione di alcuni tratti della sensibilità femminile che nel mondo del vino trovano particolare possibilità di esprimersi. Mi riferisco alla curiosità (molte sono le donne produttrici che sperimentano nuove modalità di coltivazione o si misurano con vini biodinamici); all’accudimento (ad esempio nella cura della terra e nel recupero dei possedimenti di famiglia); alla capacità di comunicazione e relazione, mai disgiunte dalla grinta imprenditoriale … e potrei continuare.

  • Ci può raccontare come nasce la Sua passione per la promozione del Vino italiano e soprattutto quali saranno le tappe future dell’azienda che guida?

La mia passione per il vino – come è facile intuire – nasce in famiglia: il buon bere, grazie a Luca e alla sua attività di autore dell “Annuario dei Migliori Vini Italiani”, è sempre stato parte integrante della nostra tavola. Alla promozione mi sono sempre dedicata: ho lavorato fin da giovanissima nel settore dell’organizzazione di eventi, dell’immagine e della comunicazione, una volta raccolti sotto il generico cappello delle “pubbliche relazioni”. E ho avuto la fortuna di operare nei campi più diversi: moda, nautica, mondo assicurativo e farmaceutico. Con le nostre manifestazioni credo di aver messo a frutto il meglio dall’esperienza familiare e professionale: ho l’obiettivo – oggi e in futuro – di offrire ai produttori italiani le migliori vetrine per presentare le proprie eccellenze e la migliore cornice per promuovere la cultura del vino italiano di qualità sia in Italia sia all’estero.

Francesca Romana Maroni, la manager italiana che promuove le eccellenze del vino

  • Uno dei fronti più complessi per le imprese vitivinicole è quello della commercializzazione e del marketing. Su questo versante quale può essere il contributo delle iniziative organizzate dalla Sua società?

Quando proponiamo i nostri eventi ai produttori, citiamo sempre la massima – in cui crediamo fermamente – che il contatto è la vendita: senza aprirsi al mercato, senza proporsi ai consumatori o agli operatori di settore, senza l’incontro con il pubblico, la qualità è muta, senza parole. La valenza dei nostri eventi è creare l’occasione migliore per questo incontro. Alle singole aziende poi rimane la responsabilità di realizzare e adoperare gli strumenti più adeguati per le operazioni di marketing vero e proprio e dotarsi della migliore rete commerciale.

  • Secondo Lei le donne hanno più difficoltà ad imporsi in questo settore, da sempre appannaggio del mondo maschile?

Sinceramente non credo che nel mondo del vino le donne incontrino difficoltà maggiori che in altri settori. Credo invece che nel mondo del lavoro in generale le performance femminili siano “gravate” dal fatto che a una donna non viene solo chiesto di fare del suo meglio, spesso le viene chiesto a priori di dimostrare il proprio valore.  Ne sono un esempio Josè Rallo, titolare dell’Azienda vinicola Donnafugata, che è riuscita anche a coniugare la sua passione per la musica a quella per il vino. Vinzia Novara Di Gaetano, determinata Signora del vino siciliano ed imprenditrice di Firriato, la dolce e tenace Marisa Cuomo dell’omonima Azienda campana, Angela Velenosi, caparbia e capace amministratrice di Velenosi Vini, azienda marchigiana che oggi esporta in quasi tutto il mondo.

  • L’apporto di una donna può incidere nelle scelte di produzione di un vino, nella scelta del suo packaging e della sua immagine?

Assolutamente sì e non mi riferisco solo a temi di tradizionale “appannaggio” femminile come l’immagine e la comunicazione. Cresce da anni ad esempio, il numero di Enologhe presenti nelle Aziende vitivinicole: Katia Gabrielli, Barbara Tamburini, Graziana Grassini che da poco ha festeggiato i venti anni della sua attività nel mondo del vino, solo per citarne alcune.

donne protagoniste dell'enologia italiana

  • La comunicazione del vino al femminile: un’esigenza o un’opportunità?

Non sono così convinta della necessità di distinguere un modo “femminile” di comunicare il vino da un modo maschile: non amo le “ghettizzazioni” di genere. Ritengo invece che comunicare il vino e la sua qualità sia una magnifica opportunità e insieme una grande responsabilità da cui nessuno che operi in questo settore possa sottrarsi.

  • Il Suo sogno nel cassetto?

Non ne ho: vivo con tutta me stessa il presente e cerco giorno per giorno di costruire il futuro prossimo.

  • La dimensione personale di Francesca Romana Maroni?

Ho l’immensa fortuna di fare un lavoro che adoro e che mi assomiglia terribilmente: per questo ogni giorno mi diverto e ho modo di esprimere la mia dimensione personale anche nel lavoro. In ogni caso, cerco di vivere privilegiando la qualità: mi dedico entusiasticamente alla famiglia e agli affetti che mi circondano. Scelgo con cura le amicizie e cerco sempre di fare esattamente ciò che ho voglia di fare, nel modo in cui preferisco farlo.

Francesca Romana Maroni, la manager italiana che promuove le eccellenze del vino

  • Ultime tre arrabbiature sul lavoro?

Sinceramente non le ricordo.

  • Cosa non manca mai nella borsa di Francesca Romana Maroni?

Un micro notes per appunti, una penna, un rosario e un sassolino dipinto come una coccinella comprato anni fa a Ortisei, nella bancarella estiva di alcuni bambini.

  • Quanto tempo dedica alla cura di se stessa e cosa predilige fare nel poco tempo libero?

Cure “poche ma buone”: adoro passeggiare, appena posso scappo nella mia casa in montagna a Rocca di Mezzo e mi piace essere sempre in ordine, anche se non disdegno una comoda tuta, se capita persino in ufficio. Confessione: nel tempo libero, sono una vera tele-dipendente, onnivora divoratrice di qualsiasi programma televisivo.

  • Donne di oggi: libere o nuove schiave del tempo?

La relazione fra donne e tempo è molto complessa: fra lavoro, famiglia, figli, casa, barcamenarsi non è semplice. Ma siamo state noi donne ad inventare il multitasking e il lateral thinking e ho una fiducia infinita nella nostra inesauribile forza. Mi auguro pertanto che ognuna di noi possa permettersi il lusso di scegliere la libertà o la schiavitù che più le assomiglia…

Articolo scritto da Redazione PinkItalia