Mamma, studentessa o business woman? Non più scelta obbligata

Ancora oggi, purtroppo, molte donne si trovano a dover scegliere tra la carriera lavorativa e la vita privata. Ma c’è anche chi, nel bel mezzo della propria formazione accademica, è costretta ad abbandonare gli studi per via della maternità. Nella speranza di andar sempre più incontro a un trend inverso, ecco alcuni consigli per destreggiarsi tra lavoro, studio e maternità.

I consigli per conciliare studio, lavoro e maternità

Un valido aiuto – per chi già lavora ma desidera arricchire il proprio curriculum con un altro titolo di studio, o per chi è una madre-studentessa – è iscriversi a un ateneo telematico. Su siti come punto-informatico.it è presente una lista delle migliori università online, le quali permettono di frequentare le lezioni e di sostenere gli esami a distanza, senza di conseguenza doversi allontanare da casa propria. Spesso sono previste anche delle riduzioni delle tasse universitarie per le mamme-studentesse che frequentano l’ateneo per via telematica.

Oltre a ciò, per potersi destreggiare abilmente tra studio, lavoro e maternità, è consigliabile suddividere con precisione il tempo da dedicare a ciascuna attività, creando cioè un “piano d’azione di studio” e un “piano di azione non studio”, calcolati in base agli impegni che si hanno. Così facendo, è possibile organizzare interamente la propria giornata, senza la preoccupazione di arrivare alla sera sentendosi in colpa per aver studiato troppo, o troppo poco. Laddove non si riuscisse a rimanere concentrate sui libri all’interno della propria casa, si può ricorrere alla biblioteca comunale, o alle aule studio delle università.

L’esempio virtuoso dell’azienda “Wear me”

Oggi l’ingiustizia per cui una donna è costretta a scegliere se mettere su famiglia o fare carriera sta diventando un tema sempre più discusso, tanto che stanno nascendo realtà professionali che danno modo alle donne di conciliare facilmente lavoro e famiglia.

Ne è un esempio l’azienda “Wear me”, unico brand in Italia a creare prodotti di babywearing, con sede a Castelfranco Veneto (Treviso) e tutta al femminile, organizzata appositamente per andare incontro alle necessità delle madri, grazie agli orari di lavoro flessibili, alla possibilità di smart working laddove le esigenze familiari lo richiedessero e alla chiusura della giornata lavorativa alle ore 16. L’azienda in soli tre anni di attività ha triplicato il fatturato. L’anno scorso ha chiuso a 650mila euro, quest’anno si prevede che supererà il milione, nella speranza che ispiri tante altre imprenditrici e imprenditori a intraprendere progetti di questo tipo.

Articolo scritto da Redazione PinkItalia