Donne & Mafia

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Niente gender gap nella mafia siciliana. A riorganizzare Cosa Nostra  dopo la morte di Totò Riina e Bernardo Provenzano era stata designata proprio una donna: Mariangela Di Trapani, moglie del boss Salvino Madonia. Per realizzare questa missione Mariangela Di Trapani sarebbe partita dagli ingenti proventi derivati dal pizzo imposto ai commercianti.

Un affare d’oro di cui il marito Madonia era il super esperto a Palermo, tanto che con il piombo, spense per sempre la voce coraggiosa dell’imprenditore Libero Grassi che si era rifiutato di pagare l’obolo alle mafie.

Ma Mariangela Di Trapani è solo l’ultima tra le donne che hanno raggiunto il vertice criminale. Erano donne di mafia Maria Grazia Genova, detta «Maragè», la anziana Angela Russo, corriera di droga tra Palermo, le Puglie e il Nord Italia, Maria Filippa Messina, giovane moglie di Nino Cinturino, boss di Calatabiano,Vincenza Barbagallo, Domenica Blancato, Sebastiana Trovato.

Ci sono dunque le fedeli compagne dei boss come Rosaria Castellana, moglie di Michele Greco detto «il papa’», come Filippa Inzerillo, vedova di Salvatore.

Ci sono madrine o supplenti come Rosa Bontate, sorella di Giovanni e Stefano e moglie di Giacomo Vitale, coinvolto nel falso sequestro Sindona; Epifania Letizia Lo Presti e Francesca Battaglia, rispettivamente sorella e moglie di Francesco Lo Presti; Anna Maria Di Bartolo, moglie di Domenico Federico; Anna Vitale, cognata di Gerlando Alberti.

Sono storie mafiose che indicano come le donne hanno avuto un ruolo fondamentale nell’organizzazione e continuano ad averlo.

fonte radio24

Articolo scritto da Redazione PinkItalia